Oggi vi sveliamo il significato di un modo di dire molto usato all’interno dello spannodromo:
ISI: Via, via, pampalugo. Basta cusì, ho inteso tutto.
Diceva Isidoro nella commedia “Baruffe Chiozzotte” di Carlo Goldoni. Pampalugo è anche quello che resta con la “vecia” in mano al gioco di carte della vecchia, dove perde chi resta appunto con la vecchia in mano alla fine del gioco. La “vecia” è il fante di spade. Ecco da dove deriva il modo di dire Veneto: “Te si un Fante de Spade“. Significa te si un pampalugo, cioè uno sciocco!
Di porcate immonde ne sono state partorite, ma oggi vogliamo parlarvi di qualcosa di davvero speciale. Preparatevi ad andare oltre i limiti della follia, oltre i limiti dell’indecenza, oltre i limiti del kitsch, oltre i limiti dell’umano buon senso.
Difficile descrivere a parole questa canzoncina frutto della sinergia di due pezzi da 90 della canzone melodica italiana di qualche decade addietro, ovvero Bobby Solo e Wilma Goich.
Siamo all’inizio dell’estate del 1964, solo qualche mese prima il nostro Bobby presentò al pubblico di Sanremo la milionaria “Una Lacrima Sul Viso”, mentre la carriera della futura moglie di Edoardo Vianello sarebbe sbocciata solo l’anno successivo sempre grazie al Festival e sempre grazie ad un brano dall’enorme successo come “Le Colline Sono in Fiore”.
Proprio in vista dell’arrivo della stagione balneare ecco che la Dischi Ricordi decide di mettere insieme una serie di canzoni per una raccolta a tema dal titolo nequivocabile: “Parata d’Estate”. Tra i vari interpreti ritroviamo Catherine Spaak, Ornella Vanoni, Giorgio Gaber oltre a Bobby Solo e a una semi-sconosciuta Wilma Goich.